mercoledì 18 giugno 2008

PER L’UNITA’ DEI COMUNISTI

PER L’UNITA’ DEI COMUNISTI
L’innegabile batosta elettorale delle politiche 2008 ha confermato, ove ve ne fosse bisogno, la incapacità da parte dei partiti della Sinistra Radicale di essere riconosciuti come reale forza di cambiamento. Ne è testimonianza, purtroppo, l’incapacità in questi due anni di Governo Prodi di difendere gli interessi delle classi operaie e popolari assumendo, anzi, ad oltranza, posizioni lontane da quelle che erano le aspettative di quell’elettorato che, ancora una volta, aveva provato a dare fiducia ad una coalizione eterogenea e che aveva, forse, come unico elemento aggregante, l’anti-berlusconismo. E’ sufficiente ricordare: lo scandalo dell’indulto, lo scippo del tfr, l’aumento dell’età pensionabile, l’aumento delle spese militari, la mancata abrogazione della legge Biagi, né la Bossi-Fini.
Allo stesso modo, i partiti che si erano contrapposti alla “Sinistra l’Arcobaleno”, PCL e Sinistra Critica, non sono riusciti a convogliare, né a capitalizzare il patrimonio comunista che si è sentito tradito, non riconoscendosi neanche nella più semplice e storica (ma pur sempre importante) simbologia della “Falce e martello“.
Qual’è il risultato finale?
-La mancanza, per la prima volta nella Storia della Repubblica Italiana, di un rappresentante della Sinistra in Parlamento;
-L’assenza della Sinistra dai suoi insediamenti sociali naturali, lasciando il popolo comunista disorientato ed i lavoratori in balia delle classi padronali sempre più ingombranti;
-La frammentazione e la conseguente nascita di mille partitini, associazioni, movimenti e leaderini, l’abbandono dalla scena politica di tanti bravi, veri e leali compagni.

Allora dobbiamo dire basta a tutto quello che è la diretta conseguenza di quanto lasciatoci in eredità dalle varie “classi dirigenti nazionali e locali”.
Il PdCI ed il PRC avranno i propri congressi dove mi auguro, vengano azzerate quelle classi dirigenti che, dopo aver dettato linee programmatiche perdenti, ritengono di riavviare un nuovo progetto politico ripartendo dalla loro ingombrante ed ambigua presenza. Saranno i propri iscritti e militanti a determinare il futuro di questi partiti, sancendo o meno la scomparsa definitiva di quelle idee che aggregarono milioni di italiani intorno al Partito Comunista.
A noi Associazioni, a noi semplici compagni comunisti che non rinnegano né la storia né la gloriosa “falce e martello“, alle migliaia di compagni che, dopo la fase dello sconforto, ricompare la voglia e la determinazione a fare, cosa compete?
Siamo chiamati a fare quello che ognuno di noi ritiene, oggi più che mai, improcrastinabile: dare vita finalmente alla Costituente Comunista!
Non più la costituente comunista molisana o calabrese, il coordinamento di questa o quella realtà territoriale.
Dobbiamo costruire, dal basso, non un contenitore elettoralistico o del leader di turno ma una presenza forte diffusa su tutto il territorio nazionale, che si riappropri di quegli spazi dell’agire politico che troppe volte abbiamo lasciato in balia delle forze padronali e reazionarie.
Il primo punto potrebbe essere quello di creare una rete nazionale tra tutte le organizzazioni che si riconoscono nello stesso progetto, mettendo insieme quelle che sono le realtà territoriali e le esigenze ad esse collegate.
L’invito è quello di dare vita ad un grande appuntamento nazionale in cui poter discutere del nostro futuro, lasciando a tutti la possibilità di portare le proprie esperienze per costruire una costituente comunista, capace di misurarsi con quelle che sono le reali esigenze che il XXI secolo ci lancia come sfida.
Se si ritiene opportuno tale appuntamento, noi molisani ci rendiamo disponibili all’organizzazione dell’evento in una data da concordare con tutti i movimenti e le associazioni.
Non è più il momento del recriminare; è, invece, il momento del fare! Insieme, e solo insieme, potremo farcela ancora una volta.

Michele Giambarba
Presidente della Associazione Politico-Culturale
“ Per la Costituente Comunista” MOLISE
328 8158044

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